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Chi siamo
Stefania Resti, nata a Figline valdarno il 12 Agosto del 1967 e residente a Figline ed Incisa Valdarno in Via F.Turati, 23 in provincia di Firenze.
Lorenzo Mugnai nato a Firenze il 5 Febbraio del 1968 e residente a Figline ed Incisa Valdarno in Via F.Turati, 23 in provincia di Firenze.
Simone Paolini, nato a Firenze il 10 Agosto del 1966 e residente a Bagno a Ripoli in località Grassina in Via E. Chianesi, 2 in provincial di Firenze.
Siamo tre fotografi, dilettanti e, amanti della fotografia.
Facciamo parte dell’ “Associazione Fotografi del levante Fiorentino” ubicata nel Comune di Pontassieve e nel nostro tempo libero sviluppiamo e realizziamo nuove idee: in studio e in esterno. Facciamo Oro dell’esperienza di ognuno di noi per creare nuovi percorsi/orientamenti di generi che vanno dalla Fotografia Artistica, di Concetto, Ambientata e di Ritratto.
Perché e come abbiamo iniziato a fotografare
Simone è il primo di tutti che viene colpito da questo mondo. Incuriosito dall’ amico che già fotografava, all’età di 24 anni compra una Pentax analogica con messa a fuoco manuale e comincia il suo viaggio. Cresce e insieme a lui, cresce la voglia di sostituire la sua vecchia Pentax con altre macchine fotografiche. Il reportage e la paesaggistica, grazie a suoi viaggi all’estero, sono la tipologia di foto che preferisce. Nel 2004 decide di convertirsi al digitale pur continuando la sua passione a scattare con la vecchia analogica, infatti, decide di imparare lo sviluppo in camera oscura.
Lorenzo, rimane molto colpito dalle foto scattate dall’ amico Simone e decide di provare anche lui. Prima, con una compatta e successivamente acquista una reflex della Nikon, la D80 e da questo momento, inizia il suo cammino di crescita. Si iscrive al corso di Fotografia tenuto da Marco Quinti ed entra a far parte dell’ “Associazione Fotografi del levante Fiorentino”. Partecipa a photo-walking organizzati da gruppi di Flickr affinchè trova la sua strada: la “Street Photografy e il Ritratto”.
Stefania, grazie all’hobby della figlia “Il Cosplay”, nell’accompagnarla agli eventi conosce molti fotografi. Rimane molto affascinata dalle foto scattate alla propria figlia e da qui nasce la voglia di imparare e decide di cimentarsi. Grazie a Lorenzo e Simone, i quali gli forniscono il necessario, poiché nuda di attrezzatura fotografica, comincia a scattare. Segue il corso di fotografia tenuto da Marco Quinti e da qui comincia a sperimentare tecniche diverse pur mantenendo di base quella della foto “Ritratto”.
Riconoscimenti ricevuti nel mondo della fotografia
Riconoscimenti scritti e materiali purtroppo non ne abbiamo mai avuti se non apprezzamenti da chi è venuto a visitare alcune mostre che abbiamo realizzato. Le mostre più di rilievo sono state quelle realizzate ed esposte presso il Comune di Pontassieve (mostra collettiva) “Scatti d’Accademia” e “Oltre il Levante Fiorentino”; al Teatro Puccini (nostra personale) “Gothic and Alternative Style”; al Ristorante India a Fiesole (personale di Stefania), rassegna fotografica Mi Espongo “Nutrire l’anima”; al Circuito OFF 2014 (mostra collettiva) con il Gruppo MES.
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PREMESSA
IL SILENZIO E’ COMUNICAZIONE
Tutto ciò prende spunto dalla visita dell’affascinante luogo del “Il teatro del silenzio” . Un luogo dove non è necessario parlare. Il silenzio talvolta è portatore di ascolto, l’ascolto di noi stessi: quello che proviamo, quello che vogliamo trasmettere, quello che gli altri vorrebbero da noi, potremo continuare all’infinito………
Qui di seguito riportiamo una citazione di Kahlil Gibran che ci ha fatto ulteriormente riflettere e ha confermato l’idea che avevamo:
Tu presti fede a quel che senti dire.
Ma dovresti credere
A quanto non vien detto:
il silenzio dell’uomo
si accosta alla verità
più della sua parola.
E’ la conferma!
Possiamo realizzare un set molto particolare raccontando con le immagini: il silenzio come mezzo di comunicazione, quindi, l’Ascolto e il Silenzio sono le modalità attraverso si esplica la comprensione.
Cito una sintesi di Mancini, 2002:
E’ essere ospitati dal silenzio e, nel contempo, ospitarlo in noi. E’ ospitare l’alterità, fare spazio alle voci, al senso, a chi si fa prossimo
Per sviluppare questa idea, abbiamo preso come riferimento alcune forme di silenzio:
- Chiusura
- Mortificazione
- Rancore
- Accettazione
- Un silenzio che porta il peso di tutti ricordi senza evocarne nessuno
- Un silenzio pesante che opprime in tal modo che la più piccola parola sarebbe una liberazione
- Un silenzio dell’amicizia piena, felice di aver superato tutte le parole e di averle rese inutili
Partendo da questo concetto:
l’Ascolto e il Silenzio sono le modalità attraverso cui si esplica la comprensione
quindi nel silenzio dell’uno c’è l’ascolto dell’altro (è come dire quando uno parla, l’altro ascolta).
L’analisi sviluppata è quella di un rapporto affettivo che può portare ad una crisi causata dal modo di essere dell’altro, a causa del quale può mettere in discussione la loro amicizia, il solo modo di comunicare è il silenzio. Alla fine la comprensione del silenzio ricrea quel rapporto affettivo.
Abbiamo scelto n.15 foto più significative, il progetto iniziale ne raccoglie molte di più, insieme alla realizzazione di un audiovisivo contestualmente ad una breve introduzione descrittiva che lo racconta:
Immaginate
un luogo di confine
dal quale si parte
e nel quale si torna.
Le persone
apparentemente
non si comprendono.
Il silenzio
fa da padrone
e
in esso
imparano ad abitarci.
Prende il sopravvento la coscienza
che insegna loro
a dare un senso
alla propria esistenza.
L’ascolto del silenzio
diventa autentico.
Insegna loro
a comprendere
quella linea di confine…….
Stefania, Lorenzo e Simone.