Marco Magrini
PERCHE’ E COME HO INIZIATO A FOTOGRAFARE:
Ha iniziato a fotografare senza un motivo preciso, semplicemente perché un giorno gli è venuto voglia di farlo. Fin da subito inizia a fotografare e sperimentare in analogico con le più diverse tecniche di ripresa e in post produzione con
l'apprendimento di software di fotoritocco e con il passaggio intorno all'anno 2000 dall'analogico al digitale.Iscritto alla Fiaf, partecipa a concorsi fotografici interni al
fotoclub; partecipa anche a concorsi nazionali ed internazionali. Nel 2009 partecipa al workshop di Antonio Manta "su tecniche di stampa digitale”. Nel 2010 fonda l'associazione fotografica "Write by Light" e realizza un progetto per l'associazione LAV.
Docente di corsi base di fotografia, photoshop ed elaborazione digitale. Dal 2010 ad oggi sperimenta la tecnica fotografica e manipolazione di Polaroid.
Dal 2015 ad oggi ha iniziato a sviluppare e sperimentare progetti fotografici basati sull’elaborazione digitale, tra cui metropolis e molti altri in corso di realizzazione.
RICONOSCIMENTI OTTENUTI NEL CAMPO DELLA FOTOGRAFIA:
-Dal 1994 ad oggi partecipa alla mostra annuale a tema obbligato e libero con i Soci del Fotoclub Misericordia Pistoia.
-Ammissione al concorso fotografico Grand Prix della fotografia fotoclub valdarno 2008-2009-2010.
-Nel 2008 primo classificato concorso “il fascino della montagna” sezione b/n.
-Nel 2008 espone nella mostra “Acqua e Arte” nel Salone Portoghesi a Montecatini Terme (PT).
-Nel 2010 viene ammesso con due immagini al concorso internazionale "Giuliano Carrara"a Pistoia.
-Nel 2012 e 2013 e 2014 viene ammesso alla fase finale concorso ACI Pistoia.
-Nel 2012 espone presso la mostra fotografica collettiva alla Limonaia di Villa Strozzi a Firenze “ Toscanità”
-Nel 2014 viene ammesso con un’ immagine al 10° concorso internazionale "Giuliano Carrara"a Pistoia.
-Nel 2014 Partecipa all’esposizione Circuito OFF 2014 a Lucca con il progetto “ Celofan Food”
-Nel 2014 Vince il concorso PhotoLux “fotografa il Photolux festival 2013”
-Nel 2014 viene ammesso con un’ immagine ( immagine facente parte del portfolio “Draw your” ) al 10° concorso internazionale "Giuliano Carrara"a Pistoia.
-Nel settembre 2014 espone alla mostra fotografica “Il Gioco” nella galleria Vittorio Emanuele a Pistoia
-Nel settembre 2014 espone alla mostra fotografica “Luoghi” nella galleria d’Arte Puzzle a Firenze con 4 immagini dal Portfolio “Luoghi Invisibili”.
-Nel 2014 viene selezionato con un imagine all’interno di Spazio Kaos – Casalguidi – Pistoia
-Nel 2015 espone al Rosignano Foto Festival partecipando al progetto fotografico collettivo Spazio Tonki “ Infiniti Sguardi”
-Nel 2015 espone presso la mostra fotografica collettiva alla Limonaia di Villa Strozzi a Firenze “ Le Piazze”
-Nel 2015 viene ammesso con due immagini al 19° concorso internazionale Gran tour delle colline
-Nel 2015 espone con il progetto “ celofan food” al Circolo mille luci di Casalguidi (PT)
-Nel 2015 espone con immagini di Pistoia in alcuni negozi del centro città.
-Nel 2015 espone presso la mostra collettiva “ Paesaggi dell’Abitare” in occasione della manifestazione “ dialoghi intorno all’uomo” Chiesa di San Michele in Cioncio – Pistoia
-Nel 2015 Partecipa all’esposizione Circuito OFF 2015 a Lucca con il progetto “Luoghi Invisibili”
-Nel 2016 Espone al Circuito OFF del Rosignano Foto Festival
-Nel 2016 Espone al Circuito OFF a Lucca
-Nel 2016 viene pubblicata un immagine sull’annuario FIAF.
-Nel 2017 vincitore del progetto Talent Scout della FIAF
-Nel 2017 espone il progetto fotografico "Metropolis" presso Libreria Galleria Turelli - Sala Portoghesi - Stabilimento Terme del Tettuccio - Montecatini Terme (PT)
-Nel 2017 pubblicazione primo libro fotografico dal titolo "Metropolis" acquistabile al seguente indirizzo http://it.blurb.com/b/7853498-metropolis
-Nel 2017 Vincitore concorso " Pistoia Mille Miglia 2017 "
Titolo del lavoro presentato:
Draw Your
Descrizione del lavoro presentato
Il titolo di questo progetto fotografico è “ Draw your “, nasce con l’idea di rappresentare in modo diverso Palazzo di Giustizia di Firenze, edificio così discusso e al centro di molte polemiche prima durante e dopo la progettazione, avvenuta negli anni settanta del XX secolo, in linea con l'architettura del periodo, ed iniziato a costruire nel 2000, nei progetti originari avrebbe dovuto essere totalmente funzionante nella primavera del 2006, ma la costruzione si è protratta per carenze di finanziamento da parte del Ministero delle Infrastrutture fino all’autunno del 2008, divenne totalmente operativo nel 2012.
Si tratta di un colossale complesso realizzato nell'area ex-Fiat a Firenze, destinato a riunire tutti gli uffici giudiziari sparsi nella città, liberando molti edifici del centro storico (ben nove sedi) che potranno avere altre destinazioni, progettato dall'architetto Leonardo Ricci è lungo 240 metri e largo 146, con una torre di 72 metri, una delle più alte della città. Nel 2012 è stato inserito al quinto posto nella classifica degli edifici più brutti del mondo stilata da Virtual Turist.
Quest’ultima notizia insieme alla percezione visiva e volumetrica che l’autore ha avuto fiancheggiandolo prima di entrare in Firenze, lo ha convinto ha metterci fotograficamente del suo, non per migliorare l’aspetto, ma per immaginarlo sotto un'altra forma derivata da percezioni nuove dello spazio, sensazioni, stati d’animo e lasciandosi prendere la mano come se ogni singolo scatto fosse una tavolozza impazzita di colori.
Per fare tutto questo, lo strumento necessario doveva essere lo scatto puro in analogico e una pellicola particolare che solo macchine e film Polaroid originali (pellicole datate 2009 tra le ultime realizzate dall’azienda e acquistate negli Stati Uniti) potevano dare.
Il lavoro di manipolazione su supporto polaroid delle foto è avvenuto per mezzo di strumenti simili a quelli utilizzati per realizzare sculture in creta, in modo da facilitare lo spostamento della massa gelatinosa che compone la pellicola e così facendo il fotografo ha potuto dare inizio a quel nuovo processo interpretativo;
Attingendo da un percorso formativo di tipo architettonico, passando dal disegno, dallo studio delle ombre, dalla pittura, dalla tecnica fotografica, dalla elaborazione digitale e del fotomontaggio.
Sono scatti che il fotografo ha realizzato appoggiato sull’asfalto rovente, sotto l’imponenza del Palazzo come a controllare il suo lavoro, a colpi rapidi di spatola sulla pellicola che si stava impressionando ha spostato le masse gelatinose conferendo nuove forme e colori all’edificio, come si sciogliesse per rigenerarsi in altre e facendogli perdere in parte la propria austerità.
Gli scatti sono stati successivamente digitalizzati ed ottimizzati con gli strumenti della camera chiara per la stampa.