Fabiana Succi
Perché e come ho iniziato a fotografare:
Sono appassionata di fotografia da circa 15 anni e utilizzo macchine fotografiche digitali. Mi piace da sempre
osservare e riprodurre, disegno da quando ero piccola.
Dal 2015 in particolare sto approfondendo un tipo di fotografia contemporanea, concettuale e narrativa. Mi piace
sperimentare e fare nuove esperienze in campo fotografico e artistico.
Riconoscimenti ottenuti nel campo della fotografia:
esposizioni
2018 progetto “Giorni di sabbia” al Festival della Fotografia Etica di Lodi Off 6 - 28 ottobre
2018 Si Fest Savignano contest Instagram “Identity”
2018 mostra collettiva “Travelers”, Blank Wall Gallery Athens Greece 28 settembre - 10 ottobre
2018 esposizione progetto “Sand Days / Giorni di sabbia” nella mostra collettiva “The found object” 24 agosto - 18
settembre, Praxis Gallery & Fotografics Arts Center di Minneapolis - Minnesota: 30 artisti selezionati, vincitore
del premio “Best series”
2018 collettiva “Sale e salmastro”, stabilimento balneare Battigia42, curatore Luca Concas
2018 collettiva “La Salina di Cervia si racconta”, 16 giugno - 19 luglio, MUSA Museo del Sale di Cervia
2018 collettiva “La bellezza vissuta”, Casa di Riposo “Baccarini” Russi Ravenna
2018 collettiva “Viaggio in periferia”, 16-29 giugno, Darkroom Gallery Bologna
2018 collettiva “Donne in libertà”, Pegognaga - Mantova
2018 personale “Il mio respiro più grande”, risultato del laboratorio “Ho_me”, allestita in casa
2017 collettiva “Ritorno alle origini”, 29 settembre - 15 ottobre, Palazzo Rasponi 2
Ravenna (progetto fotografico personale “Ritorno alla natura”, 10 immagini e un’installazione)
2017 collettiva “Coprimi di luce”, Darsena Pop Up, a cura di Instagramers Ravenna
2016 collettiva “The city out of my window” curata da Silvia Bigi, Lilith Studio Gallery
Ravenna
Premi
2018 premio “Best series” al progetto “Giorni di sabbia” Praxis Gallery & Fotografics Arts Center di
Minneapolis (30 artisti selezionati, 4 premiati)
Titolo del lavoro presentato:
Giorni di sabbia
Descrizione del lavoro presentato:
Questo progetto nasce da un ritrovamento: una mattina di luglio 2017 in un mercatino delle pulci alla
periferia di Praga dentro una scatola piena di vecchie fotografie trovo cinque piccole foto realizzate in
spiaggia, presumibilmente negli anni ’50. Due di queste ritraggono tre ragazze, in campeggio al lago
Balaton, come intuisco da una debole scritta sul retro. Tre sono di alcune donne sulla spiaggia e la mano
è di un fotografo molto bravo. Sono in formato provini, quindi molto piccole, e trasmettono tanta poesia.
Trovarle è già un’emozione.
Decido di riportare quelle fotografie sulla spiaggia, di farle rivivere o di poter rivivere quel momento a
distanza di tanti anni. Cerco spiagge simili a quelle delle foto e do loro nuova vita.
L’emozione più grande è il viaggio che faccio fino alla spiaggia prescelta, diversa per ogni fotografia. A
ogni foto dedico tutta la mia attenzione, ogni fotografia ha il suo appuntamento con la spiaggia. Lo
scatto chiude un cerchio.
Si tratta di un ritorno, uno dei tanti ritorni che la spiaggia vede ogni anno a ogni stagione, ogni giorno, in
modo metodico. Come la marea, anche la spiaggia ha una regolarità nell’accogliere le persone: si riempie
e si anima per svuotarsi, e rianimarsi ancora il giorno seguente. Mi piace l’idea di provare ad azzerare la
dimensione del tempo.
Dopo il primo ritrovamento di Praga vado nei mercatini alla ricerca di altre foto che mi colpiscono,
sempre in spiaggia e sempre scattate in quel periodo. Con ognuna ripeto il rito della ‘nuova vita’, creando
una serie. Il progetto è work in progress.