Letizia Ronconi
Perché e come ho iniziato a fotografare:
Letizia Ronconi nasce nel 1952 in provincia di Sondrio. Dopo gli studi classici e la laurea in Biologia a Pavia si trasferisce nel 1977 a Lecco dove vive.
Qui, durante l’insegnamento in alcuni Istituti Superiori ha iniziato ad occuparsi di Audiovisivi.
Dopo aver seguito corsi di formazione relativi alla regia e al montaggio, ha realizzato con gli alunni lavori che hanno ottenuto premi e riconoscimenti in ambito nazionale.
Conclusa l’esperienza scolastica, ha proseguito nella realizzazione di audiovisivi di carattere etnografico, con particolare riferimento agli usi e ai costumi della vita contadina del primo novecento.
Dopo aver seguito corsi qualificati per migliorare la tecnica fotografica, da qualche anno ha abbandonato la telecamera per dedicarsi completamente alla fotografia.
Convinta che non sia mai troppo tardi, con entusiasmo si mette in gioco frequentando Workshop fotografici, letture Portfolio e realizzando Audiovisivi fotografici.
Tra i Maestri voglio menzionare Francesco Cito, Alex Liverani e per gli Audiovisivi Francesco Lopergolo e Gianni Rossi.
E’ socia e consigliera del Fotoclub Passione Fotografia Galbiate.
Pensiero che condivide:
“ Non fai una fotografia solo con una macchina fotografica. Tu metti nella fotografia tutte le immagini che hai visto, i libri che hai letto, la musica che hai ascoltato e le persone che hai amato.”
(Ansel Adams
Riconoscimenti ottenuti nel campo della fotografia:
Dal 1984 al 2010 i documentari di natura scientifico-didattica, prima e poi di carattere etnografico, hanno ottenuto premi e riconoscimenti in diversi Festival e Concorsi, meritando passaggi in TV, compresa la TV Svizzera.
Dal 2013 a oggi ha ottenuto diversi riconoscimenti e premi con Opere singole, Portfoli e Audiovisivi.
Ha partecipato a Mostre personali e Collettive sia in Italia che all’estero.
Titolo del lavoro presentato:
ERBA E VANIGLIA
Descrizione del lavoro presentato:
ERBA E VANIGLIA
La carta dei libri vecchi ha una maggior quantità di cellulosa e lignina rispetto a quelli di oggi.
Queste sostanze, degradandosi con il tempo assieme alla colla, fanno ingiallire la carta e rilasciano nell’aria composti organici, come l’etilbenzene, la benzaldeide e l’etilesanolo, dagli aromi dolci, fruttati e floreali.
Metti quindi il naso dentro un vecchio volume e inspira: l’odore dovrebbe assomigliare a erba e vaniglia.
Lo stesso profumo che ti accoglie quando entri nell’ultima Legatoria di Lecco, dove
le mani esperte di Maria Pia riportano a vita nuova antichi saperi.