Antonella Tomassi
Perché e come ho iniziato a fotografare:
Appassionata di viaggi, ho sempre cercato, da autodidatta, di raccontare le emozioni di queste esperienze con la fotografia. Nel 2007, ho frequentato un primo corso di fotografia presso il club “Il Cupolone” di Firenze. E’nata una vera passione, in particolare per la fotografia di reportage, che mi ha incentivato a partecipare a diversi seminari di approfondimento
Riconoscimenti ottenuti nel campo della fotografia:
Numerosi premi in concorsi Nazionali ed Internazionali.
Coppe nel mondo FIAP (Federazione Internazionale dell’Arte Fotografica) per nazioni:
“Amicizia e solidarietà” nel 2014 con l’opera “Varanasi”
“28 COPPA del Mondo Immagini Proiettate INDONESIA” nel 2015 con l’opera “Tibetan prayer”.
Nel 2016, nel Concorso Internazionale Fotografico OASIS Photo Contest, una segnalazione nella sezione “Amici della Casa” con l’opera “Three shepherds”.
Pubblicazione di alcune foto sulla rivista Oasis.
Nel 2017 la Federazione Italiana Associazione Fotografiche (FIAF) ha concesso l’onorificenza AFI.
Alcune mostre personali:
“Donne Viste da una Donna”; “Bangladesh Colours”; “Un mestiere Antico”,” I muli di Emilio”, “Sogno Blu”
Nel 2019 la FIAP le ha concesso l’onorificenza EFIAP/g.
Alcuni suoi lavori “Processing Salt” “Un fiore dalle donne”, Un mestiere antico “I muli di Emilio” sono stati esposti a Lucca in occasione della manifestazione fotografica organizzata dall’associazione Culturale We Love PH.
Titolo del lavoro presentato:
“Sogno Blu”
Descrizione del lavoro presentato:
“Sogno Blu”
Chefchaouen è una città del Marocco situata nella regione dei Tangeri-Tetouan-Al Hoceima. Gli abitanti appartengono alle tribù berbere del Rif. E’ presente anche una minoranza araba. La città fu fondata nel 1471. La sua popolazione originaria era composta principalmente da esiliati andalusi, sia musulmani che ebrei. Definita la "perla blu" per via della tipica colorazione azzurra delle sue case, la città era considerata una "città santa”. Per alcuni la città è stata dipinta così dagli ebrei per richiamare i colori del Paradiso. Per altri il blu è stato usato per tenere lontani moscerini e zanzare. Per altri ancora sarebbe la rappresentazione del mare. Vivere in questo piccolo borgo per alcuni giorni, giocando con i bambini, è stata per me un’esperienza indimenticabile. Le automobili non possono circolare e gli abitanti svolgono diverse attività per le strade: chiacchierano, improvvisano mercati, i bambini si divertono con giochi semplici. Mi hanno riportato indietro nel tempo e ricordato i racconti dei miei nonni. Sono diffidenti verso i turisti ma, con un sorriso e qualche gesto, sono riuscita a conquistare la fiducia di alcune donne, incuriosite dalla mia attrezzatura fotografica. Mi hanno invitato nelle loro case e sono state molto accoglienti. I colori delle piccole piazze, delle case con i portoni in legno intagliato e le cornici di maioliche, cambiano le sfumature a seconda della luce del giorno. Durante la notte la città assume un’aria misteriosa con i lampioni accesi e gli uomini che camminano con i loro cappucci. Questa città è un sogno.
Sono stata avvolta da un sogno dipinto di blu.
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