Ida Di Pasquale
Perché e come ho iniziato a fotografare:
Fotografo da molti anni, mi piace lavorare in particolare sulle emozioni e sugli stati d’animo.
Prediligo rappresentarli con il mosso e lo sfocato perché trovo che le emozioni sono un corrente
fluire e non sempre riescono ad emergere in modo definito e costante.
Il mio approccio allo scatto è quindi prettamente emotivo piu’ che razionale.
Riconoscimenti ottenuti nel campo della fotografia:
- da tre anni collaboro con l’Associazione FAG per la realizzazione di mostre e dell’evento di arti
visive “Convergenze Expo (COEX)“ ad oggi alla terza edizione;
-partecipazione alla mostra realizzata all’interno della prima edizione dell’evento Todimmagina;
- selezionata per la partecipazione al Pontremoli Foto Festival nel 2018;
-partecipazione alla mostra [Re]Fusioni "Un click di parole” di Andrea Magno nell’ambito della
Settimana Mozartiana di Chieti nel 2016, mostra riproposta anche al Carta Carbone Festival di
Treviso nel 2017;
-diverse mie foto sono state utilizzate in Laboratori Esperienziali sull’Autostima organizzati dal
Consultorio “Centro La famiglia” di Roma;
-diverse partecipazioni effettuate agli eventi espositivi “Il cadavere squisito” ed “Il Mostro”
organizzati alla Tevere Art Gallery di Roma.
-presente a mostre organizzate dall’Associazione romana Fotos Art Group e ad esposizioni del
gruppo fotografico Binario 21.
- gratificata da alcune premiazioni e segnalazioni in concorsi fotografici nazionali;
Titolo del lavoro presentato:
GENTE DE CUBA, 1997.
Descrizione del lavoro presentato:
Viaggio di nozze, 1997. Si parte per Cuba: una meta da tempo desiderata! Non solo mare ma
desiderio di respirare la storia e la cultura del popolo cubano. Anche se al tempo fotografavo
ancora poco porto con me una piccola compattina.
In quegli anni vi era ancora l’embargo e Fidel Castro al potere.
Ho fotografato sopratutto la gente che mi ha colpito per la grande dignità.
Un salto nel passato, ora che tutto è cambiato. Ma io la voglio ricordare così, come l’ho vissuta,
nei sguardi della sua gente.