Michela Cupisti
Perché e come ho iniziato a fotografare:
Sono nata a Lecco, ma cresciuta in Versilia, a Viareggio. Ho studiato e vissuto a Firenze e a Siena. Sono un’insegnante e amo il mio lavoro.
Ho sempre avuto interesse per la fotografia. Da bambina ho un ricordo di mio padre che faceva fotografie, ma anche filmini bellissimi di tutti i momenti importanti della nostra vita. Ho cominciato a fare lo stesso da adolescente, riempiendo enormi quantità di album fotografici con luoghi visitati, eventi, persone e momenti importanti da ricordare. Da adulta, per motivi di studio, ho iniziato a creare un dizionario nautico illustrato dove ogni lemma era accompagnato da una fotografia fatta da me, e ricordo che la parte fotografica della ricerca era la più stimolante e interessante.
La passione per la storia, l’arte e la storia dell’arte e l’incessante sete di conoscenza mi hanno portata a girare e scoprire luoghi, borghi, città e quindi anche a documentarli; così ho iniziato a fotografare il patrimonio storico artistico, i centri storici delle città d’arte, i borghi antichi, i musei. Nelle città sono attratta dagli edifici inondati dalla luce del sole e dalle geometrie perfette o simmetriche, siano esse cattedrali di marmo o case ed edifici di periferia. Da poco ho iniziato a inserire negli scatti anche le persone, interessandomi molto anche alla fotografia di strada: mi piace girare nei centri storici delle città e immortalare il paesaggio urbano, le strade e gli edifici con le persone che passano e che mi colpiscono a volte anche solo per il colore dei loro abiti. Delle città non amo il rumore o la folla, ma preferisco fotografare anziani, bambini, donne e uomini soli o coppie. Sono autodidatta e solo recentemente ho iniziato a dedicare gran parte del mio tempo libero alla ricerca di uno stile personale: chissà se ci riuscirò! Sono riservata e non amo mettermi in mostra. Fare fotografie mi rende felice e mi emoziona e spero di condividere e trasmettere questo anche agli altri.
Riconoscimenti ottenuti nel campo della fotografia:
Nel 2019 ho partecipato alla mostra fotografica “Lucca aperta”, ma non ho mai fatto concorsi fotografici.
Titolo del lavoro presentato:
Le pietre e il popolo
Descrizione del lavoro presentato:
Per il titolo mi sono ispirata a un’opera di Tomaso Montanari. Protagonista di questo lavoro è la città d’arte italiana e il rapporto inscindibile che la lega ai suoi cittadini. Non il silenzio di monumenti maestosi senza persone, né il rumore della folla o delle orde di turisti che si accalcano davanti ai monumenti nei centri storici-vetrina, ma poche persone, o persone sole in simbiosi con il loro patrimonio culturale: studenti che camminano davanti ai palazzi rinascimentali dell’università pisana; bambini che giocano a nascondino sul muro di un pregiato edificio razionalista viareggino; donne che passeggiano o sostano al sole fra le pietre della cattedrali toscane, e molte altre. Filo rosso che unisce queste foto è la scelta dei colori: sul candore delle pietre e dei muri chiari illuminati dal sole spicca il rosso degli abiti dei passanti, simbolo di vitalità, passione, amore per il patrimonio culturale che ci circonda e ci appartiene rendendoci cittadini sovrani.
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