Brunello Mascherini
BRUNELLO MASCHERINI
Sono nato a Firenze il 12.04.1940. Ho prestato servizio presso l’Università
degli Studi di Firenze dal 1959 al 29.5.2003,. andando in pensione con la
qualifica di Direttore della Biblioteca di Scienze.
Ho avuto sempre la passione dei viaggi e quindi la passione per la fotografia.
Mi definisco un amatore fotografo
Ho foto pubblicate da Imagebank di New York e attualmente sono collaboratore
di Gettyimage Esp, nonché iscritto a DEA (Associazione Socio Culturale
Didattica Espressione Ambiente) e al Gruppo fotografico “Il Prisma” di
Scandicci.
Sono stato in Somalia nel 1964, 1972 e 1973 come membro di una missione
scientifica dell’Università di Firenze.
Tra le città, luoghi e Paesi che mi hanno particolarmente affascinato, ci sono
New York, San Francisco, e il Gran Canyon, Armenia, Burkina Faso,
Norvegia, Turchia, Siria, Giappone, Paesi Baltici, Thailandia, Laos, Kenya,
Seychelles, Somalia, Zanzibar, Marocco, Egitto, Giordania, Croazia, Cuba,
Francia, Spagna, Portogallo e Madeira, Repubblica Dominicana etc.
Nel 2018 sono risultato primo classificato nel 7° Concorso fotografico
Nazionale. Sezione Unicoop Firenze. Tema Libero.
Nel 2019 sono stato invitato ad esporre nel contesto del Circuito OFF Lucca
presso il Bar Sanfrediano e l’Hotel La Corte degli Angeli con due progetti
fotografici: “Volti nel mondo” e “Siti distrutti dalla guerra”
Nel gennaio 2020 le suddette mostre sono state esposte presso l’Ospedale San
Giovanni di Dio a Firenze.
Nell’ottobre 2020 sono stato invitato ad esporre nel contesto del Circuito OFF
Lucca con due progetti fotografici, il primo alla “ Scoperta della Thailandia”
presso Via Roma Immobiliare e il secondo “ Il mio Giappone” presso l’Hotel
La Luna, purtroppo come sappiamo questo evento è stato annullato causa covid.
Nel novembre 2020 ho effettuato una mostra personale presso l’Ospedale San
Giovanni di Dio a Firenze con il progetto fotografico “Alla scoperta della
Thailandia”
Nel giugno 2021 ho effettuato una mostra fotografica presso la sede della Coop
di Via Aleardi a Scandicci su “La cava di pietra di Pissy a Ouagadougou nel
Burkina Faso.
Che amore, la solidarietà
Contribuire materialmente alla costruzione dei pozzi in Burkina Faso significa non solo garantire a molti
villaggi l’acqua, ma anche, e soprattutto , scongiurare la diffusione di gran parte delle infezioni che minano
la salute e la vita di quella popolazione.
Di pari passo va anche il nostro sostegno a distanza, per aiutare i giovani ad avere un’ istruzione, che
permetta loro di trovare un’occupazione lavorativa. Inoltre ciò che più ci ha toccato emotivamente è stata
la frequentazione della mensa e l’orfanotrofio.
Questa è la nostra forma d’amore e di vicinanza per una popolazione che ha pochi mezzi di sussistenza e il
nostro aiuto, tangibile, che possa dare una speranza nel futuro.