E’ raccogliere l’essenza, dare voce a quelle mille storie magiche, a volte dure, ma pur sempre meravigliose che questo mezzo mi fa incontrare.Qualche piccola, impagabile soddisfazione nel percorso. Convinta che solo se un riconoscimento viene confermato ha senso, continuo questo cammino armata della mia fedele macchina. Si vive come si fotografa e si fotografa come si vive. Io lo faccio con un grandangolo, a focale fissa, luminoso.
Una volta una persona, un santone lo definirebbero i più, mi disse che gli animali assorbono i nostri mali e se ne fanno carico: è per questo che nei cani l’incidenza delcancro è altissima.Ricordo di aver sorriso, piena delle mie scientifiche verità.Ho scattato quasi tutte queste foto nell’ultimo mese di vita di Ettore. C’è voluto del tempo perché capissi appieno.