Massimo Santinello

Gruppo Fotografico Antenore (GFA) - Padova

Membro del GFA dal 2007 e della Fiaf dal 2010 utilizzo la fotografia per raccontare la vita
quotidiana sia con il reportage sociale (insegnando anche la tecnica del Photovoice, come
strumento per favorire il cambiamento sociale in “laboratori” all’Università di Padova), sia con
l’audiovisivo fotografico ottenendo riconoscimenti in manifestazioni nazionali e in concorsi
internazionali della DIAF. Le foto sono state ospitate in mostre collettive e individuali in diverse
città italiane.

Può nascere un amore tra una vigna e un ulivo?

Il fatto che le piante ci appaiano silenziose non significa che non comunichino tra di loro e con
l’ambiente. Lo fanno attraverso messaggi cifrati di forme, colori, suoni e odori. Grazie alle
nuove tecnologie la ricerca sta iniziando a decifrare la grammatica di questi linguaggi e ad
individuare gli elementi che caratterizzano queste forme di comunicazione (Castiello, 2020).
Questo comportamento ci potrebbe far pensare che la pianta si muova in maniera
anticipatoria. In altre parole, che la pianta pianifichi il movimento in base all’obiettivo da
raggiungere.
In altre parole, la pianta non si “prepara” in maniera arbitraria all’afferramento e soprattutto
non ha bisogno di toccare lo stimolo per farlo, ma anticipa tale movimento con una
programmazione accurata.
Essendo ancorate al suolo, le piante sono ovviamente limitate nella scelta dei loro “vicini di casa” e
per questo motivo hanno sviluppato una vasta gamma di meccanismi che permettono loro di
acquisire informazioni sulle piante attigue e giudicarle contestualmente all’ambiente nel quale si
sviluppano e si riproducono. Tali informazioni determinano l’attitudine sociale che una pianta può
assumere: se competere, cooperare, evitare, o tollerare le piante accanto alle quali cresce.
La sequenza racconta la relazione tra una vigna e un ulivo: il corteggiamento dei viticci della vigna
che nella loro funzione esplorativa dell’ambiente (foto 1 e 2), incuranti del vento (foto3) si
avvicinano e corteggiano l’ulivo (4) proponendo un legame (5) che si consolida (6-8) e con il quale
l’ulivo accoglie e diventa una fonte di appoggio e sostegno.